venerdì 29 agosto 2008

E venne il giorno


“Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita"
Albert Einstein

Con questa frase attribuita al grande fisico, si apre il nuovo film di M. Night Shyamalan ed è pronunciata da Elliot Moore (Mark Wahlberg), professore di scienze protagonista della pellicola insieme alla moglie Alma (Zooey Deschanel) e alla piccola Jess (Aschlyn Sanchez). La vicenda è costruita sulla fuga verso zone più sicure dei tre protagonisti quando, all'improvviso, New York e tutto il nord-est americano cominciano ad essere attaccati da neurotossine che inibiscono il meccanismo biochimico che induce l'autoconservazione nella specie umana, spingendo ogni uomo o donna a uccidersi nel giro di pochi minuti. Inizialmente si crede che sia un attacco terroristico, ma ben presto la vera causa verrà scoperta nelle piante, che "stanche" delle devastazioni compiute dagli esseri umani, reagisce alla loro presenza come normalmente fanno di fronte ad un attacco parassitario, ovvero liberando composti tossici. L'odissea di Elliot e dei suoi congiunti diventa quindi anche un viaggio verso la liberazione dalla società, in quanto le piante reagiscono progressivamente in relazione a nuclei umani sempre più piccoli (dalle folle a gruppi di 3-4 persone), concludendosi in una specie di ritorno all'età in cui l'umanità conviveva in armonia con la natura. Il rilascio di tossine infatti viene interrotto poco prima che Elliott decida di uscire dalla cascina in cui è bloccato per raggiungere l'amata Alma, per morire insieme ma almeno nell'amore, e la scena di questo avvicinamento ricorda molto l'immagine di Adamo ed Eva che si incontrano per la prima volta.

Per fortuna questo era solo un avvertimento, ma l'Uomo deciderà di cambiare il suo stile di vita sulla Terra?

Non continuo per evitare spoiler!

Scientificamente il film è plausibile e parte da concetti relativamente moderni scoperti nel mondo delle piante, tanto più che, grazie ai miei studi proprio sul rapporto pianta/patogeno, avevo già inteso la minaccia del film e il modo in cui si sarebbe comportata. E il messaggio che manda è forte ma importante, con un pizzico di pessimismo che forse visto i tempi in cui viviamo non è nemmno fuori luogo. Quando impareremo a rispettare la Natura, anche a scapito di ingenti guadagni che sono alla base dell'attuale scempio di habitat e specie animali e vegetali?

Tecnicamente poi il film è meravigliosamente angosciante. Shyamalan si dimostra maestro sia della regia e della costruzione di scene di suspence, sia delle leve emotive da toccare nello spettatore. Con un sapiente uso di musiche potenti e angoscianti accompagnate a momenti di tranquilla quotidianetà, scene di violenza suggerite ma non per questo meno terrificanti e anzi più credibili, la scelta di attori congeniali al ruolo e l'uso egregio dei colori e delle inquadrature, oltre a trame su argomenti che toccano le paure segrete di ognuno di noi, il buon regista indiano/americano crea un eccellente prodotto, un film da cinema e dvd che non finirà mai di colpire lo spettatore. Forse non il migliore, ma tra i più belli della sua produzione!

Voto finale 8

Coming soon - Icchè c'è al cine?